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1 Marzo 2024

Quale Bonus per: caldaie

Cambiare caldaia con il bonus. È ancora possibile da qui fino a fine anno approfittare della detrazione a 10 anni e aliquota del 50% o del 65% a seconda della tipologia dell’impianto.

Ma non finisce qui.

C’è infatti anche la possibilità di avere un rimborso immediato della spesa fino al 64% approfittando del Conto Termico gestito dal GSE. Domande on line e burocrazia ridotta al minimo se si sceglie uno degli impianti presenti nella lista sul sito del gestore, che sono già certificati per essere ammessi al bonus. In questo caso si tratta di prodotti di fascia alta, ma tutto sommato l’investimento può essere vantaggioso alla luce del risparmio energetico assicurato.

Vediamo tutte le opzioni.

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Bonus Casa per le caldaie più semplici

Le caldaie che si possono installare per usufruire del Bonus del 50% sono tutte quelle a condensazione, senza altri requisiti. L’installazione è, infatti, sempre detraibile in quanto rientra nella manutenzione straordinaria come intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento.

Il costo dei modelli più semplici ormai è decisamente contenuto, con un range che varia dai 700 ai 2.000 euro a seconda della grandezza dell’immobile da riscaldare e della classe di efficienza.

Una spesa tutto sommato contenuta, alla quale va aggiunta ovviamente la manodopera per il montaggio. La nuova caldaia consente anche di usufruire del bonus mobili.

Ecobonus al 65% in abbinamento alle valvole evolute

Per le caldaie con le caratteristiche appena viste è possibile avere anche l’Ecobonus sempre con aliquota al 50%, ma considerando la burocrazia e il fatto che questa detrazione non dà accesso al bonus mobili, non ne vale la pena.

Si può avere invece l’Ecobonus al 65% se si decide di spendere un po’ di più. Quest’aliquota, infatti, spetta in caso di sostituzione della vecchia caldaia con:

  • caldaie a condensazione e contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti (le valvole “intelligenti” che regolano i singoli radiatori);
  • impianti dotati di pompa di calore ad alta efficienza.

La spesa nel caso della caldaia è più elevata dato che i costi per singola valvola termodigitale evoluta partono dai 150 euro.

Se parliamo poi di caldaie a pompa di calore si tratta di un vero e proprio investimento e soprattutto la gestione dell’impianto richiede di avere uno spazio esterno poiché oggi come oggi le caldaie a pompa di calore hanno una dimensione media pari a quella di un grosso frigorifero, e un costo che si aggira sui 10 mila euro.

Conto Termico con rimborso immediato

Se si mette in conto un investimento significativo, comunque, piuttosto che la detrazione in 10 anni è sicuramente più conveniente richiedere il contributo del Conto Termico. L’aliquota del rimborso è del 65% e la burocrazia è ridotta al minimo se si sceglie una delle caldaie presenti nel catalogo sul sito poiché la conformità dei requisiti tecnici è stata preventivamente verificata dal GSE. Occorre comunque integrare la domanda con certificato del corretto smaltimento del generatore di calore sostituito o un documento analogo
per attestare che il generatore dismesso è stato consegnato a un apposito centro per lo smaltimento.

Gli incentivi sono corrisposti dal GSE nella forma di rate annuali costanti della durata compresa tra due e cinque anni, oppure in un’unica soluzione, se l’importo del beneficio complessivamente riconosciuto non supera i 5 mila euro. Per ciascuna tipologia di intervento sono definite le spese ammissibili, ai fini del calcolo del contributo, nonché i massimali di costo e il valore dell’incentivo.

La domanda va presentata dopo l’installazione. Se l’intenzione è quella di sostituire la caldaia, quindi, prima di procedere con l’acquisto conviene fare un controllo sul sito del GSE e vedere qual è il Bonus più conveniente per l’intervento che si intende fare.

Fonte: EdilTecnico

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