Si parla già da mesi della tanto attesa proroga Superbonus al 2023 e adesso c’è uno spiraglio che fa ben sperare. È stata approvata dal Consiglio dei Ministri la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 dove si parla della proroga al 2023 per la super agevolazione al 110%.
Difatti leggendo la bozza della Nota di Aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 (NADEF) si evince l’interesse del Governo per il triennio 2022-2024 di coprire le esigenze per le ‘politiche invariate’ e il rinnovo di svariate misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le PMI, all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi.
Pertanto, tra le misure che il Governo intende rifinanziare ci sarebbe anche il Superbonus, in scadenza al 2022 e ora prorogato al 2023. Un’indicazione confermata anche dalla vice ministra all’Economia Laura Castelli: “La conferma della proroga al 2023 del Superbonus al 110% è un’ottima notizia. E’ una misura che funziona molto bene, oltre ad essere uno dei principali pilastri della transizione ecologica, che sta aiutando l’economia del Paese a ripartire”.
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Si legge inoltre nel documento: “La strategia di consolidamento della finanza pubblica si baserà principalmente sulla crescita del PIL stimolata dagli investimenti e dalle riforme previste dal PNRR. Nel medio termine sarà altresì necessario conseguire adeguati avanzi primari. A tal fine, si punterà a moderare la dinamica della spesa pubblica corrente e ad accrescere le entrate fiscali attraverso il contrasto all’evasione. Le risorse di bilancio verranno crescentemente indirizzate verso gli investimenti e le spese per ricerca, innovazione e istruzione”.
La proroga, indicata nella Nota di Aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 (NADEF), sarà poi confermata nella Legge di Bilancio 2022.
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Quali sono le scadenze valide al momento?
In attesa della conferma definitiva che avverrà con la Legge di Bilancio 2022, ricordiamo le scadenze che al momento restano valide, confermate dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (G.U. 06/07/2021 n. 160) della Legge 101/2021 sul Fondo Complementare al PNRR.
Per i condomìni ci sarà quindi tempo fino al 31 dicembre 2022, SENZA l’obbligo di aver realizzato il 60% degli interventi (stato avanzamento lavori o SAL) entro il 30 giugno 2022. Per le persone fisiche con edifici plurifamiliari da 2 a 4 unità si va al 31 dicembre 2022 se entro il 30 giugno 2022 viene raggiunta la quota di 60% di SAL. Per gli ex IACP, invece, la proroga arriva al 31 dicembre 2023 se entro il 30 giugno 2023 viene raggiunta la quota di 60% di SAL.
Vediamo sinteticamente tutte le scadenze aggiornate del Superbonus in questa tabella:
Tipologia |
Termine per completamento 60% |
Scadenza definitiva |
Edifici unifamiliari |
30 giugno 2022 |
|
Condomìni |
31 dicembre 2022 | |
Edifici da 2 a 4 unità (unico proprietario) |
30 giugno 2022 |
31 dicembre 2022 |
Ex IACP | 30 giugno 2023 |
31 dicembre 2023 |
Aggiorneremo la tabella riassuntiva in caso intervengano altre modifiche, ma per ora tutto le informazioni già preannunciate sono state confermate. Per saperne di più leggi l’articolo > Scadenza Superbonus 110, date aggiornate: ok anche alla proroga al 30 giugno 2022 per le unifamiliari
Altro indizio sulla proroga al 2023
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, si era pronunciato a proposito (ad Aprile 2021) in Aula alla Camera e durante la Comunicazione in vista della trasmissione alla Commissione europea del PNRR. Le sue parole furono:
“Per il superbonus 110% sono previsti, tra PNRR e Fondo complementare, oltre 18 miliardi di euro, le stesse risorse stanziate dal precedente Governo. Non c’è alcun taglio. La misura è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione al giugno 2023 solo per le case popolari (Iacp). È un provvedimento importante per il settore delle costruzioni e per l’ambiente. Per il futuro, il Governo si impegna a inserire nel disegno di legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021, con riguardo agli effetti finanziari, alla natura degli interventi realizzati, al conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico e di sicurezza degli edifici”.
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