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16 Febbraio 2024

Presentata la nuova legge regionale sulle ristrutturazioni edilizie in Puglia

La legge regionale n.36 del 2023, intitolata “Disciplina regionale degli interventi di ristrutturazione edilizia”, promette di porre fine alla lunga saga del Piano Casa, contestato ripetutamente dal Governo nazionale.

Il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano e il consigliere regionale delegato all’Urbanistica, Stefano Lacatena, hanno presentato la nuova legge regionale sulla ristrutturazione edilizia.

Nel presentare il provvedimento normativo, il presidente ha sottolineato che questa legge rivoluzionaria è stata proposta dalla Giunta e votata dal Consiglio regionale, mettendo in primo piano il ruolo cruciale dei Comuni nelle decisioni urbanistiche.

Vediamo nel dettaglio cosa prevede la legge regionale sulle ristrutturazioni edilizie in Puglia.

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Ruolo centrale per i Comuni: ricostruzioni volumi con premialità importanti

La nuova legge regionale n.36 del 2023 della regione Puglia rappresenta una novità nella gestione delle ristrutturazioni edilizie, dando ai Comuni un ruolo centrale nella definizione delle aree soggette a intervento. Questi potranno indicare le zone in cui edifici vetusti o inutilizzati potranno essere demoliti, contribuendo al miglioramento della bellezza e della vivibilità del territorio, consentendo poi di ricostruire quegli stessi volumi con premialità molto importanti, a seconda appunto delle funzioni indicate: turistiche, residenziali, industriale, servizi, ecc.

Questo approccio mira a stimolare l’attività edilizia e a fornire chiarezza normativa, superando gli ostacoli che avevano bloccato precedentemente l’attività edilizia e creato confusione negli uffici tecnici dei Comuni.

Incentivi volumetrici: cosa prevede la Legge Regionale 36 per la Ristrutturazione Edilizia

La legge regionale 36 è stata promulgata al fine di incentivare il recupero, la riqualificazione e il riuso del patrimonio edilizio esistente, oltre a promuovere interventi di edilizia residenziale sociale. Questa normativa si basa sull’articolo 3, comma 1, lettera d) del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, noto come il Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia.
 
La legge prevede incentivi volumetrici per vari tipi di interventi che possono essere concessi una tantum e nei seguenti limiti:

  • il 20 per cento della volumetria complessiva, e comunque non oltre 300 metri cubi, per gli interventi di ampliamento di edifici esistenti in zone residenziali da destinare alla residenza e/o a usi strettamente connessi con la residenza oppure ai medesimi usi preesistenti;
  • il 20 per cento della volumetria complessiva, e comunque non oltre 200 metri cubi, per gli interventi di ampliamento di edifici residenziali esistenti in zone rurali che non comportano la modifica della destinazione d’uso;
  • il 35 per cento della volumetria complessiva per gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti in zone residenziali, da destinare alla residenza e/o a usi strettamente connessi con la residenza oppure ai medesimi usi preesistenti;
  • il 35 per cento della volumetria complessiva, e comunque non oltre 200 metri cubi, per gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici residenziali esistenti in zone rurali, che non comportano la modifica della destinazione d’uso;
  • il 35 per cento della volumetria complessiva per gli interventi di delocalizzazione in aree edificabili delle volumetrie rivenienti dalla demolizione di manufatti interessati da vincoli paesaggistico-ambientali da destinare alla residenza e/o a usi strettamente connessi con la residenza oppure ai medesimi usi preesistenti (art.2).

Finalità e obiettivi della legge

L’obiettivo principale della legge è quello promuovere il recupero, la riqualificazione e il riuso del patrimonio edilizio esistente, oltre a incentivare gli interventi di edilizia residenziale sociale.

Gli interventi di ristrutturazione edilizia devono mirare al miglioramento della qualità architettonica, della sicurezza statica e igienico-funzionale, nonché alle prestazioni energetiche degli edifici. Inoltre, è essenziale la riqualificazione ambientale, paesaggistica e architettonica del tessuto edificato, con l’obiettivo di ridurre il degrado e l’abbandono degli ambiti urbanizzati, contribuendo al contenimento del consumo di suolo e affrontando i cambiamenti climatici a scala urbana.

Tutti gli interventi devono essere conformi alle norme statali e regionali in materia edilizia, urbanistica, tutela del patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico, difesa del suolo, prevenzione del rischio sismico e accessibilità degli edifici. In particolare, devono rispettare gli indirizzi, le direttive e le prescrizioni del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), acquisendo eventualmente l’autorizzazione paesaggistica prevista nelle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del PPTR.

Scarica la legge regionale n.36 della regione Puglia.

Fonte: EdilTecnico

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