Il 16 febbraio 2023 è una data che rimarrà nella memoria perché segna un cambiamento epocale nella (breve) storia della cessione del credito e dello sconto in fattura legati al Superbonus. Una data che non dimenticheranno soprattutto contribuenti e imprese colpite dall’improvviso dal cambio di direzione del Governo che, con il decreto legge n.11/2023, ha sancito la fine delle due opzioni (e c’è chi dice anche del Superbonus).
Anche se ci sono situazioni che non rientrano nel perimetro della limitazione e che consentiranno ai contribuenti di continuare ad optare per cessione del credito o sconto in fattura, aumentano i casi di esclusione. Ci sono contribuenti che si trovano in un cul de sac, come chi ad esempio a cavallo della data chiave ha comunicato al Comune i lavori del Superbonus, ma ha già presentato pratiche sullo stesso immobile.
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Ance – Associazione Nazionale Costruttori Edili – ha messo in evidenza tale problematica sulla quale è necessario intervenire con una norma che regoli il periodo transitorio.
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Interventi diversi, pratiche diverse, stesso immobile
Il tema è stato sollevato dall’Ance nel corso dell’audizione, del 28 febbraio 2023, sul decreto n. 11/2023 in commissione Finanze alla Camera. L’associazione sottolinea l’importanza del progetto complessivo che va tutelato nella sua totalità.
Per questo, Ance evidenzia la problematica degli ulteriori interventi agevolabili che interessano lo stesso immobile per i quali la presentazione di ulteriori CILA o di altro titolo abilitativo ovvero, l’avvio dei lavori, se trattasi di attività edilizia libera, avvenga successivamente all’entrata in vigore del decreto.
L’associazione, a tal proposito, ritiene necessario salvaguardare la possibilità di avvalersi delle opzioni di cessione e sconto fattura in tutte quelle ipotesi in cui successivamente alla presentazione della prima richiesta di titolo edilizio, e dopo l’entrata in vigore del DL 11/2023, sia necessario presentare nuove pratiche edilizie al fine di eseguire sul medesimo immobile gli ulteriori interventi che risultino comunque correlati alla realizzazione dell’intervento complessivo e siano funzionali ai fini della fruizione dei bonus.
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Decreto stop cessioni: dubbi anche sulle varianti
In sede di audizione è stato anche ricordato che nel caso in cui sull’immobile sia necessario realizzare ulteriori interventi, non oggetto di Superbonus, è previsto che si debbano presentare due diverse e distinte pratiche (CILAS per Superbonus e altro titolo per l’esecuzione di ulteriori interventi soggetti ad altri bonus edilizi).
Il problema si presenta anche in caso di varianti circa il progetto iniziale.
Per Ance si rischia uno squilibrio economico sullo stesso cantiere, non prevedendo una soluzione per situazioni come queste ed escludendo così una parte degli interventi che riguardano lo stesso immobile.
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Lisa De Simone
Esperta in materia legislativa, si occupa di disposizioni normative e di giurisprudenza di interesse per il cittadino. Collabora da anni con Maggioli Editore, curando alcune rubriche on line di informazione quotidiana con particolare attenzione alle sentenze della Corte di Cassazione in materia fiscale e condominiale.
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