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6 Giugno 2022

Posa in opera infissi: il metodo dei tre colori

(di D. Cagnoni) Per ottenere una posa in opera degli infissi performante, dobbiamo conoscere quali materiali di posa utilizzare, dove utilizzarli e come applicarli correttamente. L’edilizia si è evoluta tantissimo negli ultimi anni. Abbiamo prodotti sempre più innovativi ed esigenze di isolamento termo-acustico molto elevate.

Il tempo dei raccordi riempiti con fogli di giornale e scarti di cantiere è finito da un pezzo. Oggi serve un progetto di posa fatto con prodotti moderni, gestiti con specificità.

>> Vorresti ricevere approfondimenti come questo? Clicca qui e iscriviti alla newsletter di Patologie EdilizieIn questo report approfondiamo la disposizione/progettazione di posa in opera secondo la UNI 11673-1 nell’aspetto normativo e pratico.

In sei punti otterrai informazioni su:

  1. cosa dice la UNI 11673-1
  2. quali criticità ci aiuta ad evitare
  3. chi progetta la posa in opera degli infissi
  4. quali prestazioni deve garantire l’infisso in opera
  5. cosa sono i tre piani funzionali
  6. come fare una progettazione conforme alla UNI 11673-1

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UNI 11673-1: “Requisiti e criteri di verifica della progettazione” e qual è il suo obiettivo

La norma UNI 11673, nelle sue quattro parti, ha portato a un’evoluzione della posa in opera degli infissi, liberandola da concetti non normati e non verificabili, come la celebre “regola d’arte”.

La UNI 11673, nelle sue 4 parti, offre un quadro complessivo su:

  • prestazioni da mantenere con infissi in opera e relative indicazioni progettuali;
  • qualifiche degli operatori;
  • standard da rispettare per gli organi di formazione;
  • metodi di verifica della corretta posa in opera degli infissi.

In questo report ci concentriamo sulla prima parte, la UNI 11673-1 “Requisiti e criteri di verifica della progettazione”, pubblicata nel 2017.

La norma ha un obiettivo che può sembrare banale, ma è importantissimo: offrire indicazioni puntuali per far sì che le prestazioni certificate del serramento rimangano tali una volta che il prodotto sarà in opera nella casa/edificio dell’utente.

Questo obiettivo viene perseguito fornendo indicazioni su come installare i prodotti e quali materiali utilizzare per ottenere validi risultati nei due giunti di posa.

Leggere, studiare e applicare i concetti di questa norma ci consente di progettare una posa in opera performante, con prodotti in grado di mantenere (o superare) le prestazioni indicate dal produttore.

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Quali criticità possiamo evitare con una progettazione conforme alla UNI 11673-1

Spifferi, infiltrazioni, dispersioni, muffa e condensa, sono tutte criticità che derivano dalla mancata progettazione e da una cattiva esecuzione della posa in opera.

Se non progettiamo bene i due giunti di posa, rischiamo di installare nuovi infissi lasciando dei punti deboli che peggiorano le prestazioni del prodotto e sono causa di criticità.

Tre esempi:

  1. nuovi infissi su vecchio controtelaio metallico: ponte termico che porterà quasi sicuramente alla formazione di muffa nel perimetro del giunto di posa;
  2. fessure nei quattro lati del vano murario: infiltrazioni e dispersioni termo-acustiche;
  3. utilizzo di materiali di posa non corretti, o non correttamente applicati: gli isolamenti e le tenute si deteriorano rapidamente, e gli infissi potrebbero perdere le proprie prestazioni in poco tempo.

Norme e progettazione sono fondamentali, ma non bastano da sole ad evitare tutte le possibili criticità. Giunti di posa trascurati che nel tempo creano problematiche:

Serviranno anche posatori formati e correttamente coordinati, in grado di mettere in pratica quanto indicato nel progetto di posa.

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Chi è responsabile della progettazione nella posa in opera degli infissi e cosa significa disposizione di posa in opera

Questo punto è molto importante. Aiuta a capire la preparazione e la formazione che servono al serramentista nell’era della qualifica EQF4.

La UNI 11673-1 si collega anche alle responsabilità definite dalla UNI 10818 del 2015.

La redazione del progetto di posa in opera degli infissi rimane di competenza del Progettista. Egli dovrà fornire al serramentista, e alle altre maestranze che lavorano sul vano murario, tutti i dettagli per poter procedere in modo corretto e conforme.

Vista la specificità del lavoro e gli equilibri che dobbiamo mantenere nei due giunti di posa, è consigliabile un coordinamento efficace tra Progettista e serramentista. Insieme potranno unire le competenze per curare tutti i dettagli senza errori.

Non dimentichiamo che il contortelaio gioca un ruolo fondamentale nella predisposizione e nel risultato che andremo ad ottenere.

Se il Progettista non realizza un progetto di posa, l’utente finale può chiedere al serramentista di prendersi la responsabilità. In questo caso si parla di disposizione di posa in opera.

L’esempio più classico sono i semplici interventi di manutenzione ordinaria (come la sostituzione degli infissi) dove non è previsto Progettista o Direttore dei lavori.

Significa che il serramentista dovrà essere in grado di fornire una disposizione di posa in linea con le indicazioni della UNI 11673-1.

Ricordo che nessuno vieta al serramentista di richiedere un supporto progettuale anche laddove il progettista non è incaricato dal committente. L’obiettivo della posa eseguita correttamente, senza perdita di prestazione del prodotto, è imprescindibile.

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Quali prestazioni devono garantire gli infissi in opera e quali precauzioni dobbiamo prendere

Le prestazioni da garantire con i nuovi infissi, facenti parte delle caratteristiche di prodotto, sono:

  • isolamento termico;
  • isolamento acustico;
  • tenuta aria-acqua-vento;
  • resistenza meccanica;
  • durabilità;
  • traspirabilità.

Il principio da seguire è quello di mantenere questi valori anche nei giunti di posa. Dobbiamo fare in modo che gli infissi e i loro raccordi siano un elemento continuo, in grado di offrire prestazioni estremamente allineate a quelle offerte dal prodotto.

La posa in opera deve essere progettata in modo tale da evitare criticità anche nel corso del tempo.

Non possiamo concentrarci sul solo test immediato, dobbiamo calcolare una prestazione che sia efficace negli anni, anche attraverso una manutenzione programmata.

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Cosa sono i tre piani funzionali e a cosa servono

La UNI 11673-1 descrive tre piani funzionali (il metodo dei 3 colori) per gli infissi in opera:

  1. esterno (BLU): la parte che si trova fuori dall’edificio. Deve garantire tenuta aria-acqua-vento;
  2. intermedio (GIALLO): la parte centrale, dove troviamo muratura che si congiunge con il controtelaio o con il telaio. Deve garantire isolamento termo-acustico e resistenza meccanica statica;
  3. interno (VERDE): la parte che si trova all’interno dell’edificio. Deve garantire una corretta traspirabilità dei giunti ed evitare formazione di condensa e muffa.

Nel metodo dei tre colori è stato attribuito un colore per ogni piano funzionale. In questo modo resta molto più semplice capire ed attuare le disposizioni di posa e la connessione ai giusti materiali da utilizzare.

Qui sotto trovi un esempio:

Non possiamo limitarci a scegliere sigillanti e prodotti di riempimento prestanti, serve capire come funziona il vano murario e in quali punti possiamo renderlo più performante per ottenere determinati risultati.

Ogni piano funzionale (ogni colore) ha bisogno di una cura specifica, con i giusti materiali e tenendo sempre conto delle prestazioni da ottenere (un infisso ad alte prestazioni acustiche avrà bisogno di una posa acustica).

Guarda la video lezione gratuita:

Danni e difetti di infissi e serramenti: prevenirli e correggerli

Come progettare la posa in opera degli infissi in conformità con la UNI 11673-1

La UNI 11673-1, fornisce tutto quello che serve per progettare la posa in opera degli infissi.

Carta e penna alla mano, serve pianificare il lavoro fornendo indicazioni su prodotti, metodi e sequenza operativa. Dobbiamo ottenere una dima che, una volta in mano al posatore, gli consenta di eseguire un lavoro corretto.

L’evoluzione dei materiali e dei metodi di posa in opera è stata enorme, e può anche destabilizzare chi non ha seguito con attenzione i cambiamenti degli ultimi dieci anni.

Fino a pochi anni fa i controtelai metallici venivano prodotti e installati regolarmente. Non era un errore ma uno standard per tanti lavori.

Oggi sappiamo che il controtelaio metallico è un ponte termico, oltretutto molto difficile da risolvere. Sono cambiate le tecnologie ma anche la sensibilità verso le prestazioni, sia nelle case che in contesti industriali.

Per scongiurare problematiche future, possono bastare anche indicazioni come queste:

Una nota sui materiali

La norma tratta ampiamente i materiali di posa, spiegando come ogni prodotto abbia le sue proprietà. Questi materiali dovranno essere scelti in fase di progetto/disposizione del sistema di posa e progettati tenendo conto del risultato d’insieme.

Dobbiamo sapere quali prodotti utilizzeremo, come lo faremo e quali risultati offriranno. Mi soffermo sul “come” perché è molto importante.

Trovo spesso siliconi schiacciati, schiume date senza rispettare i limiti ammessi, nastri autoespandenti utilizzati in modo non corretto e membrane per la gestione del vapore posizionate in modo tale da non mantenere le prestazioni nel tempo.

  1. La scheda tecnica di ogni prodotto spiega come potranno lavorare correttamente.
  2. Il silicone ha bisogno di un giunto che sia almeno 5 millimetri, confinato da un fondogiunto.
  3. La schiuma poliuretanica deve essere installata in spessori che non vadano oltre i 15/20 mm.
  4. I nastri autoespandenti devono essere calcolati per lavorare nel range di utilizzo in prestazione.
  5. Membrane e pellicole saranno da scegliere ed applicare secondo il progetto di posa.

In questo modo le installazioni potranno essere performanti e durature.

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Conclusioni

La progettazione/disposizione di posa in opera è il punto di partenza per installare gli infissi senza peggiorare le prestazioni del prodotto.

Serve realizzarla seguendo le indicazioni della UNI 11673-1, con un’attenzione specifica ai materiali e al loro corretto utilizzo.

Nell’edilizia di oggi, il serramentista deve diventare un po’ Tecnico, formandosi e conseguendo le qualifiche necessarie a rispondere alle nuove esigenze del cantiere.

Come dico io, il serramentista deve diventare un serramentecnico.

Le norme, da sole, non bastano. La posa in opera dovrà essere curata da posatori esperti e formati, in grado di eseguire quanto indicato nel progetto/disposizione di posa.

L’articolo è di Daniele Cagnoni (Diemme Infissi®), docente Corso di Alta Formazione sulle Patologie Edilizie- infissi, docente Legno Legno per la qualifica EQF4 sulla posa in opera degli infissi e professionista per la posa degli Infissi di Qualità Casaclima.

Per saperne di più guarda la video lezione gratuita sui danni e difetti dei serramenti e come correggerli.

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Fonte: EdilTecnico

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