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28 Ottobre 2024

Patente cantieri e archeologi: l’ANA chiede chiarimenti all’INL

L’Associazione Nazionale Archeologi (ANA) ha recentemente sollevato delle perplessità riguardo le FAQ pubblicate dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), che regolano la Patente a Crediti per la Sicurezza nei cantieri edili.

Secondo l’ANA, le linee guida attuali non tengono sufficientemente conto delle peculiarità della professione di archeologo, generando confusione su aspetti cruciali come la classificazione del lavoro intellettuale, le responsabilità in materia di sicurezza e l’obbligo di iscrizione agli elenchi professionali.

Vediamo meglio di seguito quali sono le criticità sollevate dalla categoria.

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La Patente a Punti nei Cantieri edili

La Patente a Crediti nei cantieri o, meglio, il “sistema di qualificazione delle imprese” è un efficace metodo di accreditamento delle imprese più virtuose in termini prevenzionistici. Con la pubblicazione del decreto 18 settembre 2024, n. 132, il sistema (in vigore dal 1° ottobre 2024) impone ad imprese, lavoratori autonomi, datori di lavoro e responsabili della sicurezza di porre in essere tutte le attività di controllo e monitoraggio per garantire la sicurezza dei lavoratori nei cantieri edili. Questo testo rappresenta le “istruzioni d’uso” necessarie per gestire con efficacia l’applicazione della nuova disposizione normativa e fornisce un supporto per affrontare le criticità presenti nel testo di legge. Il testo propone l’analisi della normativa e come attivare e gestire la patente a punti; contiene la lista completa delle conformità e le indicazioni delle responsabilità in capo ai diversi attori coinvolti (datore di lavoro, dirigente, preposto, lavoratore autonomo). Completa il testo un comodo file excel di uso operativo con il gestore/contatore delle decurtazioni.
Danilo G. M. De FilippoIngegnere meccanico, da sempre impegnato nella materia della sicurezza sui luoghi di lavoro, è stato insignito dell’Onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Ispettore Tecnico del Lavoro, appartenente all’Albo dei formatori per l’INL, è anche docente esterno ed autore di numerosi testi e pubblicazioni in materia di sicurezza sul lavoro oltre ad essere parte attiva nell’organizzazione di eventi per la più ampia diffusione della prevenzione degli incidenti sul lavoro.

Danilo G. M. De Filippo | Maggioli Editore 2024

La figura dell’archeologo e la prestazione intellettuale

Uno dei punti chiave segnalati dall’ANA riguarda la natura stessa del lavoro dell’archeologo, definita come “prestazione intellettuale”.

Come affermato dal Consiglio di Stato nella sentenza n. 1234 del 21/02/2022, le prestazioni intellettuali si distinguono da altre attività poiché non seguono procedure standardizzate, ma sono basate sulla discrezionalità del professionista, il quale agisce secondo la propria competenza e formazione. Anche se, durante tali prestazioni, il professionista può svolgere attività fisiche, come indicato nella circolare n. 4/2024, ciò non altera la natura intellettuale del lavoro, come stabilito dalla stessa sentenza del Consiglio di Stato.

Tuttavia, nelle FAQ dell’INL, questa distinzione non sembra essere adeguatamente riconosciuta, creando ambiguità su quali obblighi in tema di sicurezza debbano essere rispettati dagli archeologi che operano nei cantieri.

Patente cantieri archeologi: un problema di inquadramento

Secondo l’interpretazione dell’INL, gli archeologi che lavorano nei cantieri sono soggetti alle stesse normative sulla sicurezza previste per le altre figure professionali presenti sul campo, come operai e tecnici edili.

Nella circolare n. 4/2024 si chiarisce che gli ingegneri e gli architetti coinvolti nei cantieri sono esplicitamente esclusi dall’applicazione della Patente Cantieri. ANA sottolinea che, secondo il Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36), il ruolo dell’archeologo è considerato alla pari di quello degli ingegneri e degli architetti, rientrando il lavoro svolto da tali professionisti tra i servizi di ingegneria e architettura.

L’obbligo di iscrizione agli elenchi professionali

Un altro aspetto di criticità riguarda l’iscrizione agli elenchi professionali.

Per l’ANA, l’indicazione contenuta nel punto 11 delle FAQ è errata e necessita di correzione.

Difatti, la professione di archeologo non è regolamentata da un Ordine o Albo professionale. L’iscrizione agli Elenchi nazionali dei Professionisti dei Beni Culturali non è obbligatoria. I professionisti possono esercitare senza iscrizione agli elenchi, purché dimostrino di possedere i requisiti richiesti.

Lo scavo archeologico è un ambito speciale

L’associazione precisa che lo scavo archeologico rappresenta un ambito speciale, dove operano imprese con certificazione OS/25, per le quali la normativa non si applica.

I professionisti autonomi che operano in uno scavo archeologico lavorano in un contesto differente da un cantiere edile. In ogni caso, l’attività dell’archeologo, in regime di lavoro autonomo, è considerata una prestazione intellettuale, come definito dal Consiglio di Stato, rendendo la norma della Patente a punti per i cantieri inapplicabile per questo tipo di lavoro.

La richiesta di revisione delle FAQ

A fronte di queste criticità, l’ANA ha formalmente richiesto una revisione delle FAQ pubblicate dall’INL, affinché siano meglio adattate alla realtà professionale degli archeologi. L’obiettivo è ottenere un documento più chiaro e coerente, che consideri le specificità della professione e che non penalizzi ingiustamente i lavoratori del settore.

La revisione dovrebbe includere una definizione più precisa delle responsabilità in materia di sicurezza e un chiarimento sugli obblighi relativi alla Patente a Crediti.

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Fonte: EdilTecnico

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