A dirlo è il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Le dichiarazioni relative alla riforma dei Bonus Edilizi sono state riportate da ANSA.it.
Pichetto Fratin, in audizione alla Commissione Ambiente della Camera ha dichiarato: “La bozza di Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, inviato alla Commissione europea a giugno 2023, prevede l’attuazione di una riforma generale delle detrazioni, che affronti con un approccio integrato ed efficiente le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti e superi l’attuale frammentazione delle varie detrazioni”.
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Si era già parlato negli scorsi mesi di una possibile riorganizzazione delle agevolazioni edilizie con la previsione di un Bonus Edilizio unico con due sole aliquote di sconto fiscale al 60% e al 100%, con l’intento di uniformare aliquote e massimali. Ma da allora non ci sono stati nuovi sviluppi.
Adesso si torna sul tema. Vediamo di seguito cosa prevede la riforma, quali aliquote potrebbero essere applicate e gli strumenti finanziari a disposizione dei contribuenti.
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Cosa prevede la riforma: aliquote e strumenti finanziari
Pichetto Fratin ha fornito qualche indicazione su cosa prevede la riforma dei Bonus Edilizi: “La riforma dovrà essere indirizzata prevalentemente alle unità immobiliari soggette all’obbligo della direttiva Case green (prime case, unità immobiliari con classe energetica bassa, situazioni di povertà energetica ed edilizia residenziale pubblica) e garantire aliquote distribuite in un massimo di 10 anni. Saranno ammessi interventi sia singoli, sia di riqualificazione energetica profonda (combinazione di più interventi)”.
Il ministro ha poi spiegato come verranno stabilite le aliquote: “garantire i benefici secondo un’aliquota ridotta per interventi singoli e, per gli interventi di riqualificazione energetica profonda, poche aliquote crescenti in funzione della performance energetica raggiunta”. Con la riforma “dovranno essere garantiti costi massimi specifici omnicomprensivi sia per singoli interventi, sia per interventi di riqualificazione energetica profonda, di semplice verifica e univoci per l’intero territorio nazionale”.
Circa gli strumenti finanziari, la riforma potrebbe prevedere: “strumenti finanziari di supporto, come ad esempio finanziamenti a tasso agevolato, anche a copertura totale dei costi di investimento, e cessione del credito, con condizioni di favore per le persone in condizioni di povertà energetica“.
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Foto:iStock.com/Nutthaseth Vanchaichana