L’EPS non è coinvolto nell’incendio del grattacielo “La Torre dei Moro” di Milano. La conferma arriva dall’AIPE, Associazione Italiana Polistirene Espanso.
L’AIPE, che fino ad oggi non si è espressa pubblicamente per rispetto e correttezza alle procedure di gestione dell’emergenza, precisa che nonostante ci siano già state chiare indicazioni di quale materiale abbia preso fuoco nell’incendio del grattacielo “La Torre dei Moro” di Milano, alcune testate giornalistiche e social continuano a citare il Polistirene o Polistirolo quale materiale presente nel rivestimento esterno dell’edificio di via Antonini.
L’Associazione chiede una rettifica delle affermazioni errate comparse sui media al fine di escludere una pericolosa deriva che generi un danno enorme a tutta la filiera dell’EPS e rassicuri le famiglie che si stanno accingendo a realizzare un intervento di riqualificazione energetica con il sistema a cappotto in EPS o che hanno già realizzato questo tipo di intervento.
Dalle prime analisi della struttura emerge chiaramente come l’incendio abbia riguardato il
rivestimento esterno dell’edificio, ossia le due grandi vele realizzate con pannelli
compositi in alluminio e non sia stato alimentato dal sistema a cappotto.
Su quest’ultimo punto è arrivata un’ulteriore precisazione da Cortexa, il cappotto termico che non c’entra con l’incendio. Difatti a detta della Commissione Tecnica interna Cortexa, il sistema di isolamento ha svolto la sua funzione protettiva, impedendo la propagazione dell’incendio ed evitando così un epilogo potenzialmente molto più grave. Ne abbiamo parlato meglio in questo articolo > Incendio Torre dei Moro: il cappotto termico non c’entra
Le due associazioni intervengono ancora sul caso della Torre dei Moro a Milano, facendo un’analisi su un’altra questione: gli solanti in EPS prodotti da aziende estere. Attraverso un comunicato congiunto Cortexa -AIPE, vengono illustrati gli obblighi di conformità e la normativa vigente in merito alla questione mercato europeo e prodotti in Polistirene Espanso Sinterizzato – EPS – una realtà caratterizzata da molte aziende che operano principalmente a livello nazionale, acquisendo la materia prima dai più importanti produttori.
Ecco nel dettaglio cosa è emerso dall’analisi realizzata dalle due associazioni.
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La conformità CAM e il Superbonus
La scarsità di materiali da costruzione, che ha colpito il settore edile negli ultimi mesi, ha spinto alcune realtà ad acquistare pannelli isolanti in EPS da produttori esteri. AIPE e Cortexa avvertono: per garantire la qualità degli interventi, è fondamentale verificare la qualità e conformità di questi isolanti, anche per non precludere l’accesso del progetto ai benefici fiscali del Superbonus 110%
La Comunità Europea ha emesso norme armonizzate per il libero scambio delle merci con un riferimento operativo preciso che viene sancito dal regolamento per i prodotti da costruzione 305/2011, in cui sono riportati gli attori che possono operare nel mercato e le relative responsabilità in conformità alle norme di settore.
Inoltre, sono presenti e attivi alcuni regolamenti e normative legati a particolari settori applicativi, che identificano in modo dettagliato le prestazioni richieste ai diversi prodotti che vi appartengono e che vengono dichiarati.
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La presenza, oggigiorno, di aziende estere produttrici di isolanti in EPS sul territorio nazionale evidenzia la necessità di ottemperare agli obblighi di conformità e alle normative vigenti del mercato italiano, che sta vivendo una situazione contingente e particolare di penuria di materiale, specialmente nel settore dell’isolamento termico con il Sistema di Isolamento Termico a Cappotto.
L’EPS impiegato come isolante termico nell’applicazione a cappotto rientra a pieno titolo nelle procedure di incentivazione fiscale previste dal Superbonus 110%, il quale contempla che i materiali isolanti applicati sulle pareti esterne degli edifici rispettino i dettami del CAM Edilizia di cui al Decreto 11/10/2017.
Per accedere al Superbonus 110% è necessaria, inoltre, la conformità al punto 2.4.1.3 “sostanze pericolose” del decreto CAM Edilizia relativo al Decreto 11/10/2017. Nella scelta dei materiali isolanti, si consiglia particolare attenzione nella verifica documentale di idoneità/corrispondenza ai CAM (Criteri Ambientali Minimi), sia in caso di produttori italiani che, in particolar modo, di quelli esteri. Sebbene il materiale possa risultare idoneo per gli utilizzi previsti, potrebbe infatti non consentire l’accesso al beneficio del Superbonus 110% in quanto non rispondente ai CAM.
Quindi, come verificare che i pannelli isolanti in EPS siano idonei per effettuare interventi di qualità e che possono usufruire dei benefici fiscali del Superbonus 110%?
Per accedere ai benefici fiscali Superbonus 110% è necessario che i materiali isolanti rispondano ai requisiti CAM.
I produttori di Sistemi a Cappotto, così come i professionisti del settore, imprese edili ed ESCo sono invitati a verificare che i prodotti isolanti in EPS siano accompagnati dai documenti specifici richiesti, compilati in modo corretto e nel rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti.
Si consiglia particolare attenzione nella verifica documentale di idoneità/corrispondenza ai CAM, sia in caso di produttori italiani che, in particolar modo, di quelli esteri. Sebbene il materiale possa risultare idoneo per gli utilizzi previsti, potrebbe infatti non consentire l’accesso al beneficio del Superbonus 110% in quanto non rispondente ai CAM.
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I riferimenti normativi per il materiale isolante e la sua applicazione
I riferimenti normativi per il materiale isolante e per la sua applicazione sono numerosi e vengono commentati di seguito, a supporto dell’attività di verifica compiuta dai diversi attori della filiera e professionisti, in merito alle caratteristiche dei materiali che verranno impiegati nei progetti di isolamento termico.
Marcatura CE e Norma di Prodotto
Secondo il regolamento 305/2011, con emissione della Dichiarazione di Prestazione – DoP.
Questo documento deve essere redatto in lingua italiana riportando quanto previsto dalla norma di riferimento armonizzata EN 13163. È opportuno segnalare che il Regolamento descrive in modo chiaro gli operatori del mercato e relativi obblighi e responsabilità.
Nel caso specifico di aziende estere non è necessario, ma opportuno, che vi sia un mandatario nazionale che assuma la responsabilità del rispetto delle prestazioni, in modo da fungere da riferimento per eventuali non conformità, anche per l’utente finale.
La DoP riporta le caratteristiche previste dall’applicazione “cappotto” per gli isolanti in EPS. La dichiarazione di prestazione dovrebbe contemplare quanto previsto dalla norma EN 13499, in modo da permettere al produttore di sistema cappotto di rispondere, come richiesto dall’ente che rilascia l’ETA.
Norma EN 13499
Riferita in modo specifico all’EPS utilizzato in applicazione a cappotto. La norma è il riferimento operativo per tutto il settore, ma è una norma non armonizzata (che non comporta quindi la marcatura CE). La norma riporta i parametri essenziali da dichiarare e che corrispondono anche alle richieste della certificazione ETA rilasciata ai produttori di sistemi a cappotto.
Le caratteristiche richieste sono: resistenza termica, stabilità e tolleranze dimensionali, assorbimento dell’acqua.
ETA per il cappotto
Procedura che prevede la marcatura CE, nel caso in cui l’azienda produttrice di Sistemi a Cappotto la utilizzi. Questa norma prevede che venga emessa una DoP che dichiari specifiche prestazioni dedicate all’utilizzo a cappotto.
Il detentore dell’ETA è il sistemista che si avvale delle dichiarazioni di prestazione del produttore di isolante citato all’interno dello stesso documento. Cortexa raccomanda di scegliere sempre Sistemi a Cappotto forniti come kit da un unico produttore, dotati di ETA e di marcatura CE.
CAM edilizia
Il protocollo CAM prevede che il produttore del materiale isolante dichiari quanto previsto dal criterio 2.4.2.9, relativo alle prestazioni comuni a tutti i materiali isolanti:
- non devono essere prodotti utilizzando ritardanti di fiamma che siano oggetto di restrizioni o proibizioni previste da normative nazionali o comunitarie applicabili;
- non devono essere prodotti con agenti espandenti con potenziale di riduzione dell’ozono superiore a zero;
- non devono essere prodotti o formulati utilizzando catalizzatori al piombo quando spruzzati o nel corso della formazione della schiuma di plastica;
- se prodotti da una resina di polistirene espandibile, gli agenti espandenti devono essere inferiori al 6% del peso del prodotto finito;
- se costituiti da lane minerali, queste devono essere conformi alla nota Q o alla nota R di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) e smi (29).
Oltre al rispetto delle prestazioni comuni a tutti i materiali isolanti, i prodotti in EPS devono essere realizzati con un contenuto di riciclato minimo variabile dal 10 al 60%.
Quest’ultimo deve essere dichiarato mediante una delle seguenti tre procedure:
- EPD, dichiarazione ambientale di prodotto contenente la percentuale di riciclato minimo in modo esplicito. L’EPD deve essere rilasciato da un ente che risulti nell’elenco degli enti accreditati per avere validità ufficiale;
- certificazione di Istituto ReMade in Italy – Plastica Seconda Vita;
- dichiarazione aziendale secondo norma ISO 14021 certificata da ente terzo. A parere di chi scrive, per il mercato italiano l’Ente dovrebbe essere accreditato presso Accredia, e il suo nome dovrebbe essere pubblicato sul sito www.accredia.it nell’elenco degli organismi accreditati per il controllo della qualità.
È opportuno sottolineare che il contenuto di riciclato deve avere origine da “rifiuto” e non è ammesso l’utilizzo dei sottoprodotti per raggiungere la percentuale richiesta.
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Comportamento al fuoco
La norma armonizzata di prodotto prevede la dichiarazione della classificazione della reazione al fuoco del materiale, che per l’EPS è la Euroclasse E, nel caso in cui sia rivestito con opportuni materiali può raggiungere la Euroclasse B.
In Italia vige un regolamento che contempla la classificazione al fuoco del KIT o dell’isolante utilizzato in facciata in caso di edifici con altezza maggiore di 12 m e che prevede la Euroclasse Bs3d0. Nel caso di edifici con altezza superiore è necessario procedere con una progettazione specifica che contempli l’analisi dei rischi e degli occupanti.
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