La tanto attesa partenza del SuperBonus 110%? È solo virtuale per ora. Lo afferma in un comunicato stampa Rete Irene, la Rete di Imprese per la Riqualificazione Energetica degli Edifici.
La maxi agevolazione è infatti in vigore dal 1° luglio, annunciata dalla stampa (e anche dal nostro sito, ovviamente), presentata come l’elemento di spinta per il rilancio dell’economia del paese, la linfa vitale per il settore della riqualificazione edilizia e impiantistica. Il problema del Superbonus 110% è che è un provvedimento per il quale manca la conversione in Legge, con centinaia di emendamenti che ancora ne costellano l’iter legislativo, e per il quale mancano totalmente i disposti attuativi dell’Agenzia delle Entrate. (>> Leggi: Il Superbonus ha cinque Super problemi).
Cosa stanno studiando le imprese e le aziende, sommerse da richieste di preventivi alle quali non è possibile rispondere perché non esistono gli strumenti per farlo? E le banche? Sembra stiano predisponendo prodotti specifici per soddisfare la “voglia” di cessione del credito d’imposta.
Il Superbonus rema contro l’edilizia. Cosa fare?
«In questo clima di caos e attesa, i cantieri sono fermi, i lavori futuri difficili da stimare, e cosa che dispiace fortemente, non possiamo fornire assistenza né dare risposte concrete ai cittadini desiderosi di riqualificare i propri edifici», dichiara nel comunicato Rete Irene, anche se molte imprese sembrano associarsi al medesimo appello.
DECRETO SEMPLIFICAZIONI
Novità in vista per l’edilizia
Semplificazioni per demolizioni e ricostruzioni, riduzione oneri per rigenerazione urbana,
prescrizione per abusi edilizi
In realtà, molti punti fermi sembrano esserci: ad esempio i tre cosiddetti macro-lavori agevolabili, mai messi in discussione.
Punti ancora in discussione
Sono i seguenti i punti ancora non del tutto chiariti e su cui occorre attendere i decreti attuativi (presumibilmente in arrivo il 18 luglio):
– modifica e riduzione del massimale di spesa per unità immobiliare (>> leggi: Superbonus, ridotti i massimali di spesa);
– introduzione di listini di riferimento;
– inclusione delle seconde case, ma non tutte, e una sola per ogni contribuente;
– accesso al superbonus anche ai soggetti del terzo settore
– estensione del provvedimento al 30 giugno 2022, ma solo per le case popolari;
– Fascicolo del Fabbricato a corredo della richiesta di incentivo.
ECOBONUS – LIVELLO DI PRONTEZZA EDIFICI
Cosa significa?
Come si integrano le nuove prescrizioni energetiche per gli edifici?
Fascicolo del fabbricato
Anche su questo punto si è molto discusso: molti lo considerano un documento obbligatorio che finalmente consentirà di qualificare tecnicamente, ad opera di professionisti specializzati, il patrimonio immobiliare italiano. Tuttavia, è forse opportuno che il documento sia prodotto esclusivamente ex-post, al termine quindi dell’intervento di riqualificazione, per non costituire un ulteriore elemento di ritardo nell’operatività del provvedimento.
Secondo l’opinione di Rete Irene, è auspicabile che l’obbligatorietà del Fascicolo del fabbricato non sia estesa a tutti gli interventi che prevedono degli incentivi, inclusi la sostituzione dei serramenti e piccoli interventi di manutenzione ordinaria, ma è necessario che sia vincolante per quegli interventi più impattanti sull’edificio e sulle sue prestazioni finali.
Come rilanciare per davvero l’edilizia?
«Quello che risulta essere il più importante e grande provvedimento per il rilancio concreto di un intero comparto e di una filiera da anni sottoposta a forte tensione e criticità rischia di trasformarsi in un elemento che gioca più a sfavore che a favore di tutto il comparto edile. Dopo due mesi di blocco forzato delle attività ci troviamo a dover fare i conti con la lentezza della burocrazia e delle Istituzioni, rischiando di restare al palo fino a Settembre e compromettendo drasticamente i risultati economici e finanziari di tutto il 2020, portandoci sulle spalle un fardello di sei mesi di completa inattività» ha dichiarato Manuel Castoldi, Presidente di Rete Irene.
FINESTRE DA TETTO
Tutto quello che c’è da sapere
Ha infine aggiunto che: «L’appello che rivolgiamo al governo, cui va sicuramente il plauso per aver introdotto una normativa così forte ed importante, è di fare presto e di non perdere ulteriore tempo. Ogni giorno che scorre è un giorno perso ed il rischio di sopravvivenza è sempre più minato, oltre al fatto che la fiducia di coloro che devono fare gli interventi rischia di svanire e di diventare una gigantesca bolla di sapone. Occorre decidere ed agire in maniera straordinaria, come il tempo in cui stiamo vivendo richiede. In tempi straordinari servono sicuramente norme e decreti straordinari come il SuperBonus 110%, ma serve altrettanto una gestione straordinaria dei tempi istituzionali. Non è più il tempo delle attese, bisogna decidere ed agire velocemente. Il rischio è troppo elevato anche solo per poter pensare di correrlo. Non si può vivere quotidianamente appesi».
Cosa fanno le Banche?
Tutte le banche sono pronte a muoversi ma con riserva di conoscere dalle Entrate i dettagli tecnici delle operazioni. Il problema è che si parla di tanti soldi, perché un intervento pesante come quelli prospettati dal Dl 34/2020 presuppone da 500 mila euro a un milione a condominio.
Dunque l’intervento di chi anticipa il denaro fresco alle imprese è quasi indispensabile per far funzionare il complesso meccanismo del 110%, che molti condòmini vedono un po’ ingenuamente come la possibilità aperta a tutti di usare i soldi dello Stato per pagarsi l’ecobonus. In realtà ben pochi condomìni hanno la forza di organizzarsi da soli, scegliendo l’impresa e gestendo la cessione del credito (che ha i problemi di cui sopra accennavamo).
SISMABONUS
Come accedere alle detrazioni previste?
Con interventi locali
Gli operatori del credito (come riferisce Il Sole 24 Ore) stanno preparando prodotti articolati per contribuenti e imprese ma la loro azione si esprime anche in accordi con general contractor o arranger che propongono soluzioni chiavi in mano ai condomìni e ai proprietari di interi edifici, coordinando scelta dell’intervento, ricerca delle imprese, cessione del credito, asseverazioni e visti di conformità.
In attesa dei decreti attuativi, non resta altro che basare la scelta dei lavori da fare su ciò che c’è di sicuro.
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Il decreto legislativo n. 48 del 10 giugno 2020 (G.U. 10 giugno 2020, n. 146) recepisce nel nostro ordinamento le direttive Ue 2018/844 sulla prestazione energetica nell’edilizia e 2012/27 sull’efficienza energetica, modificando il d.lgs. 192 del 2005. Diverse e tutte importanti le…
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