“La tragedia di Ischia conferma ancora una volta che serve sviluppare una strategia coerente di difesa del territorio e del suolo e destinare risorse per programmare interventi di manutenzione e di tutela del territorio. È questa l’unica strada – oltre che per valorizzare il patrimonio paesaggistico del Paese – per realizzare un’opera di costante monitoraggio delle zone ad alto rischio sismico ed idrogeologico insieme ad una azione di contrasto all’abusivismo edilizio che incide pesantemente, aggravandoli, sui fattori di rischio. È quanto gli Architetti PPC italiani sostengono da anni: la prima grande opera strutturale per il Paese è, infatti, la manutenzione e la rigenerazione urbana e del territorio.”
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Così Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori sulla tragedia che ha colpito Ischia.
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Investire sui territori per rispondere ai cambiamenti climatici
Per il Presidente CNAPPC: “Investire sui territori significa anche dare una risposta alla crisi ambientale ed ai cambiamenti climatici. Va urgentemente inaugurata una nuova stagione che abbia al centro la rigenerazione urbana e la difesa e tutela del territorio quale alternativa virtuosa al crescente consumo di suolo. Registriamo infatti un incremento del consumo di suolo con un dato sconfortante: 19 Ha al giorno pari a circa 2 mq al secondo. Il nostro Paese non è nelle condizioni di consentire un carico edificatorio di queste dimensioni vista la acclarata fragilità del suo territorio.”
“Quanto avvenuto ad Ischia – conclude – è una tragedia annunciata e non è un caso isolato, le aree a rischio sono diffuse ed interessano moltissime zone del nostro Paese, per questo bisogna fare in fretta per definire strategie più incisive di controllo del territorio, programmi concreti di intervento e stanziare risorse adeguate”.
Ufficio stampa CNAPPC, Silvia Renzi.
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