Dopo essere stato inserito nel 2010 all’interno di una circolare del ministero dell’economia, il fascicolo dell’immobile pubblico è diventato attivo in Italia.
Si tratta del risultato finale di una metodologia che avrebbe consentito agli enti pubblici non territoriali di conoscere a fondo la consistenza del proprio portafoglio immobiliare.
A rendere effettiva l’iniziativa è la regione Sardegna che, attraverso una nota, ha chiamato a raccolta gli ordini e i collegi professionali, oltre alle associazioni di categoria competenti in materia nel primo tavolo tematico.
Vediamo tutti i dettagli.
Fascicolo dell’immobile pubblico: la carta di identità degli edifici
Il fascicolo dell’immobile pubblico è uno strumento essenziale per il patrimonio pubblico della PA, che consente il monitoraggio dello stato di conservazione e le situazioni di criticità.
Inoltre, oltre a sopperire alle carenze più evidenti in fatto di strutture pubbliche, la mappatura servirà per la valorizzazione e per intervenire lungo tutto il ciclo di vita degli immobili.
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L’iniziativa è stata promossa dall’assessorato ai Lavori pubblici della giunta di centro-destra del governatore della Sardegna, Christian Solinas.
Come anticipato, infatti, l’isola è stata la prima in Italia a riconoscere la necessità di tenere sotto controllo il proprio patrimonio immobiliare muovendosi nella direzione del fascicolo immobiliare pubblico che, come ha affermato l’assessore regionale ai Lavori pubblici Roberto Forgia, “è una risorsa preziosa che va valorizzata“.
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Fascicolo dell’immobile pubblico, le procedure
Con l’istituzione del tavolo tecnico sono stati interpellati e invitati a partecipare tutti gli ordini professionali della Sardegna, la rete dei professionisti e le associazioni di categoria competenti in materia.
Tutti i partecipanti al tavolo tecnico, tra cui gli uffici dell’assessorato, “sono impegnati nella predisposizione dello schema tipo del fascicolo del fabbricato e delle linee guida con le indicazioni sulle modalità per la redazione e l’aggiornamento del fascicolo a supporto degli enti proprietari”, ha sottolineato la Regione.
Ogni edificio avrà quindi una sorta di carta di identità che permetterà alle amministrazioni di ottenere un quadro informativo puntuale sullo stato e la qualità dei fabbricati del proprio patrimonio immobiliare.
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