Il Dossier Donne 2024, realizzato dall’INAIL, fornisce un’analisi dettagliata degli infortuni e delle malattie professionali che coinvolgono le donne. Questo rapporto viene pubblicato annualmente in occasione della Giornata internazionale della donna ed offre una rappresentazione completa dei dati relativi agli infortuni sul lavoro ed alle malattie professionali delle donne, analizzando variabili come l’età, la nazionalità, il territorio, l’attività svolta, la modalità di accadimento e le cause.
Come spiegato nel dossier, l’analisi dei dati per genere è fondamentale per l’adozione di politiche di prevenzione efficaci, in quanto consente di individuare le aree di rischio su cui intervenire prioritariamente. Questo è particolarmente importante considerando che il quadro dei rischi professionali è profondamente cambiato negli ultimi vent’anni, a causa di fattori come la tecnologia, i mercati, la demografia, il diritto del lavoro e le crisi economiche.
Pertanto, un approccio consapevole alla sicurezza sul lavoro deve tener conto delle specifiche caratteristiche legate alle differenze di genere, utilizzando statistiche che evidenzino le diversità tra uomini e donne basate su dati oggettivi ricavati dalle statistiche ufficiali.
L’obiettivo del Dossier INAIL è quindi quello di fornire un contributo importante per garantire pari opportunità nel mercato del lavoro, combattendo ogni forma di discriminazione basata sul genere e riconoscendo l’esistenza di rischi specifici legati al genere, considerando anche le differenze morfologiche e biologiche tra donne e uomini.
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Le difficoltà di conciliazione tra vita lavorativa e vita privata
Dal Dossier emergono vari aspetti legati al mondo del lavoro delle donne, che sono fortemente influenzati dal triplice ruolo di moglie, madre e lavoratrice. Ad esempio, le difficoltà di conciliazione tra vita lavorativa e vita privata rappresentano una fonte di rischio per la maggioranza delle lavoratrici. I dati mostrano che le donne sono più soggette ad infortuni sul lavoro perché sono maggiormente impegnate nella conciliazione tra vita professionale e vita privata, il che comporta spostamenti frequenti e tempi di recupero dalla stanchezza più ridotti. Questo può avere ripercussioni sulla salute mentale, causando stress ed aumentando le probabilità di subire un infortunio.
Inoltre, le professioni sanitarie e sociali, che sono maggiormente occupate dalle donne, stanno diventando sempre più pericolose a causa delle violenze e delle aggressioni sul posto di lavoro. Negli ultimi anni, inoltre, l’invecchiamento della forza lavoro ha portato a un aumento degli infortuni tra le donne di età superiore ai 50 anni.
Una notizia confortante è che, a differenza del 2022, in cui gli infortuni sul lavoro delle donne avevano registrato un forte aumento (+40,5%) rispetto all’anno precedente, influenzati principalmente dall’incremento degli infortuni legati al lavoro ed in particolare quelli causati dal Covid-19, nel 2023 si è registrata una riduzione del fenomeno, con una diminuzione del 28% degli infortuni femminili denunciati.
Le statistiche di genere non si limitano a disaggregare i dati in base al sesso, ma tengono conto delle questioni che influiscono in modo differenziato sulla situazione delle donne e degli uomini, come la divisione dei ruoli, l’accesso alle risorse materiali e culturali, l’accesso ai servizi ed i fattori di vulnerabilità sociale.
Dossier Donne 2024 INAIL: nel 2023 ridotte le denunce di infortunio
I primi dati del 2023 mostrano una netta riduzione delle denunce di infortunio rispetto al 2022. Nel periodo gennaio-dicembre 2023, le denunce di infortunio in complesso sono diminuite del 16,1%, con una diminuzione del 19,2% dei casi avvenuti in occasione di lavoro e un aumento del 4,7% dei casi in itinere. La componente femminile ha contribuito maggiormente a questa diminuzione, registrando un calo del 27,6%, mentre la componente maschile ha registrato un calo dell’8,1%. Questo calo è principalmente dovuto al significativo calo dei contagi denunciati nel 2023, caratterizzati fin dall’inizio della pandemia da una maggiore incidenza femminile (la Sanità e assistenza sociale, primo dei settori più a rischio di contagio professionale, ha una prevalenza di donne tra gli occupati).
Per un confronto più accurato e dettagliato, sarà necessario fare riferimento alla Relazione annuale dell’Istituto, che fornirà gli open data annuali aggiornati al 30 aprile 2024 per il quinquennio 2019-2023.
Dal punto di vista geografico, nel 2022 le denunce di infortunio delle donne sono aumentate del 40,4% rispetto all’anno precedente, a causa dei contagi professionali da Covid-19 diffusi in tutto il Paese. La maggior parte degli infortuni femminili si concentra al Nord (60,1%), seguito dal Centro (20,3%) e dal Mezzogiorno (19,6%).
Le cause di infortunio per le donne
Nel quinquennio 2018-2022, prendendo in considerazione solo i casi avvenuti in occasione di lavoro ed accertati positivamente dall’INAIL, si osserva che i movimenti del corpo sotto sforzo fisico sono la prima causa di infortunio per gli uomini (23,3% dei casi codificati), mentre per le donne quasi un terzo (32,9%) degli infortuni sono dovuti a “traboccamento, rovesciamento, vaporizzazione”, che include anche gli infortuni da contagio per Covid-19.
La seconda causa di infortunio per le donne sono i movimenti del corpo sotto sforzo fisico (19,2%), seguiti dallo scivolamento o inciampamento con caduta di persona (17,3%).
La fascia di età più colpita dagli infortuni nel 2022 è quella compresa tra i 50 ed i 54 anni, con 43.105 denunce, che rappresenta circa il 15,0% di tutti gli infortuni al femminile. All’interno di questa fascia di età, gli infortuni delle donne costituiscono oltre il 46% del totale riferito ad entrambi i generi.
Infortuni in itinere e patologie
Il dossier evidenzia le differenze di genere negli infortuni e nelle malattie professionali, con le donne che sono più colpite dagli infortuni in itinere, dalla violenza sulle donne sul luogo di lavoro e dagli infortuni da Covid-19. Queste differenze possono essere attribuite ai diversi ruoli sociali, ai carichi di lavoro ed ai settori occupazionali in cui le donne sono più presenti.
Secondo i dati presentati dall’INAIL, l’incidenza dei disturbi psichici è più alta nelle donne rispetto agli uomini. Analizzando il numero di denunce femminili per una determinata patologia rispetto al totale delle denunce per la stessa patologia, si può osservare che i disturbi psichici e comportamentali e le malattie della cute sono le patologie con la percentuale più alta di denunce femminili, rispettivamente il 52% ed il 40%.