Il dato è aggiornato a lunedì 10 luglio ed è stato reso pubblico dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in risposta ad un’interrogazione fornita in Commissione Finanze della Camera martedì 11 luglio. Il totale dei crediti fermi ammonta a circa 7 miliardi dei quali 4,5 sono attribuiti al Superbonus, mentre il resto ad altri Bonus Edilizi.
Come specificato nella risposta all’interrogazione, presentata da Enrico Cappelletti ed Emiliano Fenu (M5s), i dati si riferiscono alle cessioni dei crediti e agli sconti in fattura comunicati dai cedenti all’Agenzia delle Entrate, per i quali i cessionari e i fornitori, decorsi 30 giorni, non hanno ancora comunicato all’Agenzia la volontà di accettarli o rifiutarli.
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Crediti fermi ma non incagliati
Ma viene precisato nella risposta che tali credi fermi, per i quali è stata comunicata la cessione anche se non ancora accettata dal cessionario, non rientrano nella categoria degli “incagliati” in quanto le cessioni comunicate alla piattaforma dell’Agenzia sono, quelle per le quali il cedente ha già individuato la controparte.
I dati non comprendono i crediti già acquistati e accettati da cessionari e fornitori, che tali soggetti non riescono a cedere a terzi e per i quali, dunque, non è stata ancora effettuata alcuna comunicazione all’Agenzia.
Ricordiamo che per crediti incagliati si intendo quei crediti che non si possono acquistare o vendere a causa dello stop della cessione del credito e dello sconto in fattura.
Federica Brancaccio, ANCE, aveva commentato circa un mese fa il dato relativo ai 30 miliardi di crediti incagliati, destinati al solo Superbonus, proponendo una proroga al fine di garantire il completamento dei lavori iniziati, agevolabili con i Bonus Edilizi, che con il rallentamento dei cantieri non potranno essere completati entro la fine dell’anno.
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Esiste un termine entro il quale è necessario accettare il credito da Bonus Edilizi?
La risposta è no. Infatti la precisazione viene anche dal MEF che sottolinea l’assenza di un termine entro cui il cessionario debba comunicare all’Agenzia l’accettazione o il rifiuto del credito.
Inoltre, l’Agenzia non può intervenire sulla volontà del cessionario di accettare o rifiutare il credito ceduto.
Il MEF precisa anche: l’Agenzia non è a conoscenza di quali e quante delle cessioni in attesa di accettazione derivino da comunicazioni errate, che i cessionari sono tenuti a rifiutare.
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Fermi alla prima cessione oltre 5 miliardi e mezzo di crediti
Analizzando la tabella allegata al documento, si evince che i crediti complessivi ancora in attesa di accettazione in riferimento alla prima cessione o sconto in fattura sono pari a poco più di 5,5 miliardi. Tali crediti risultano in attesa di accettazione da 30 a 180 giorni.
Altro dato da prendere in considerazione, riportato in tabella, è quello relativo alle prime cessioni e degli sconti in fattura comunicati all’Agenzia delle Entrate dal 15 ottobre 2020 al 10 luglio 2023: si legge di un totale di 141,872 milioni di euro di importi ceduti, dei quali circa 88 mila relativi al Superbonus e 53 mila per gli altri Bonus Edilizi.
>> Leggi la risposta MEF completa <<
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Lisa De Simone,
Esperta in materia legislativa, si occupa di disposizioni normative e di giurisprudenza di interesse per il cittadino. Collabora da anni con Maggioli Editore, curando alcune rubriche on line di informazione quotidiana con particolare attenzione alle sentenze della Corte di Cassazione in materia fiscale e condominiale.
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Foto:iStock.com/Anton Vierietin