La mappa è online sul sito del GSE (Gestore Servizi Energetici) e si tratta di uno strumento che, a detta dell’Amministratore delegato del GSE Vinicio Mosè Vigilante, favorirà lo sviluppo e la diffusione delle CER.
Attraverso la mappa, aggiornata ogni due anni, è possibile localizzare le singole aree convenzionali sottese alle 2107 cabine primarie presenti sul territorio nazionale.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, attraverso una nota, ha comunicato la pubblicazione della mappa CER, riportando anche un commento del ministro Gilberto Pichetto Fratin, che ha dichiarato: “Questa novità tecnica va nella direzione di preparare il nostro Paese a una crescita sostenuta delle CER, perché entrino a pieno nella cultura energetica nazionale. Il confronto con la Commissione sul decreto di incentivazione è alle battute finali e vogliamo farci trovare pronti, con strumenti avanzati ed efficaci”.
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Il decreto incentivazione, di cui parla il ministro, non è stato ancora pubblicato e dovrà individuare i criteri e le modalità per la concessione di incentivi a favore di impianti alimentati da fonti rinnovabili inseriti in comunità energetiche, sistemi di autoconsumo collettivo e individuale a distanza.
Tornando alla mappa CER, vediamo di seguito quali sono le istruzioni fornite dal GSE per procedere con la consultazione.
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Come utilizzare la mappa CER
Sul sito del GSE vengono fornite tutte le indicazioni utili per consultare la nuova mappa. Il primo passo è quello di inserire un indirizzo (o le coordinate geografiche) questo permetterà di visualizzare la relativa area convenzionale e il codice di riferimento (composto da 11 cifre alfanumeriche).
In questo modo è possibile localizzare le aree convenzionali e di verificare che i punti di connessione siano inclusi nell’area sottesa alla medesima cabina primaria.
Il GSE precisa poi che la mappa non fornisce informazioni relative alle isole minori non interconnesse o alle aree afferenti ai Sistemi di Distribuzione Chiusi – SDC connessi in alta tensione (RIU e ASDC connessi in alta tensione). In questi casi l’area sottesa alla cabina primaria di riferimento è autonomamente individuabile in quanto coincide, rispettivamente, con l’isola minore o con l’ambito territoriale del Sistema di Distribuzione Chiuso connesso in alta tensione.
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CER: la cabina primaria
Come spiega Lucio Berardi, nel volume Le comunità energetiche rinnovabili edito da Maggioli Editore, la pietra angolare del futuro sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili, è rappresentata dall’estensione del perimetro territoriale dei soggetti potenzialmente associabili, all’area geografica afferente alla stessa cabina primaria (in precedenza nella disciplina “transitoria” era la cabina secondaria).
Tale aspetto conferisce alle imprese distributrici di energia, che detengono la gestione delle cabine primarie lungo tutto il territorio italiano, una grande responsabilità ai fini della corretta informazione dei cittadini e della efficiente gestione dei processi tecnici-amministrativi sottesi alla nascita di una CER.
Inoltre, l’area sottesa alla stessa cabina primaria non è riconducibile ai tradizionali confini amministrativi comunali (cioè cittadini che vivono nello stesso comune possono anche essere serviti da 2 o più cabine primarie). La configurazione della rete è infatti tesa a minimizzare le criticità della rete, evitando problemi di sicurezza dell’infrastruttura tecnologica, cioè ad esempio sovraccarichi, collassi di tensione, instabilità.
Per l’Amministratore delegato del GSE: “la mappa interattiva delle cabine primarie favorirà lo sviluppo e la diffusione delle CER, le quali consentiranno a cittadini, imprese e PA di partecipare attivamente alla decarbonizzazione dei consumi, attraverso la condivisione dell’energia. Chiunque sia interessato potrà avere accesso in autonomia alle informazioni utili, tra cui il codice univoco dell’area, il distributore di riferimento, i confini comunali e la lista dei Comuni che insistono nella stessa area convenzionale”.
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Foto:iStock.com/Marcus Lindstrom