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15 Luglio 2020

Come illuminare casa: istruzioni per scegliere la lampadina

L’illuminazione è una delle voci più rilevanti per quanto riguarda i consumi energetici, sia come causa di emissioni da gas serra, sia perché consistente quota di spesa economica pro capite (dove la spesa maggiore è dovuta al settore terziario per l’illuminazione pubblica).

È bene fare un po’ di chiarezza, partendo proprio dalle basi. Forniremo brevi appunti sull’illuminazione e istruzioni sulle lampadine comuni che si trovano in commercio, tenendo in considerazione che nell’ambito della certificazione energetica il consumo di energia elettrica deve essere considerato nel non residenziale, e che in fase di progettazione di nuove costruzioni il 50% dei consumi di energia elettrica deve esser soddisfatto da un impianto fotovoltaico secondo una precisa formula dettata dall’Allegato 3 al Decreto Legislativo 28/2011. (>> Approfitta del Superbonus 110% sul fotovoltaico! Qui trovi tutte le info aggiornate all’ultimo DL rilancio).

Come illuminare casa: istruzioni per scegliere le lampadine

In generale, le lampade si distinguono come nel seguente elenco, che le riporta dalla meno efficiente a quella energeticamente migliore:
– incandescenza (bandite dal 2012);
– alogene;
– fluorescenti;
– LED.

LAMPADE A LED
Quanto possiamo realmente risparmiare?
Vantaggi energetici e differenze

Efficienza luminosa

Ciò che maggiormente caratterizza le differenti lampade è sicuramente l’efficienza Luminosa, basti pensare che in media la vecchia lampadina ad incandescenza aveva un’efficienza pari a 11-12 lumen/Watt mentre quelle a LED hanno un’efficienza che può arrivare anche a 90 lumen/Watt. Questo significa che per illuminare i luoghi che ci circondano con una lampadina a LED si può consumare quasi 10 volte meno energia.

LED, quali svantaggi?

Lo svantaggio più grande per le lampadine a LED è nell’alto contenuto del blu nei LED stessi che provoca un forte inquinamento luminoso e che fa percepire la luce di tali lampadine molto fredda; per ovviare a tale problema si consiglia pertanto di verificare in sede di acquisto delle lampadine la temperatura di colore (misurata in gradi Kelvin “K”) che viene riportata sulla confezione: tenendo presente che la scala va dalla luce calda (tonalità giallo ocra, rossastra) dei 2.000 K alla luce fredda (tonalità azzurra, bluastra) dei 6.500 K, il buon equilibrio per evitare una cattiva percezione dell’ambiente è nella neutralità dei compresa tra i 3.000 ed i 3.800 K.  Una temperatura di calore estremamente calda o estremamente fredda può infatti ulteriormente far aumentare il problema della scarsa resa cromatica dei LED.

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Come scegliere la lampadina

Per sapere cosa acquistare, ogni confezione riporta, tra gli altri, i seguenti dati fondamentali:
– la temperatura di calore (2.000 K = luce calda, 6.500 K = luce fredda);
– la potenza assorbita in Watt;
– l’efficienza luminosa espressa in lumen/Watt.

Lampada LED – Fonte: ENEA
Lampada fluorescente – Fonte: ENEA

Proprio tramite l’efficienza luminosa presente sulla confezione si può sapere quante lampade inserire in un locale conoscendone l’utilizzo e tramite la seguente tabella che ci mostra quanto flusso luminoso sia richiesto per ogni metro quadrato di un determinato ambiente conoscendone la destinazione d’uso:

Tipo di ambiente Illuminamento
(lux = lm/mq)
Corridoi e zone di transito 100
Scale 100
Sale di attesa 100
Bagni 200
Uffici Lettura, scrittura 500
Disegno tecnico 750
Sale conferenza 500
Reception 300
Archivi 200

Moltiplicando dunque l’illuminamento richiesto per la superficie da illuminare si otterrà il valore dei lumen necessari per ben illuminare l’ambiente in questione.

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Come smaltire le lampadine?

Si fa presente che le lampade LED e quelle fluorescenti non si possono smaltire nella normale spazzatura indifferenziata ma devono essere trasportate all’area ecologica o in appositi contenitori poiché si tratta di Rifiuti da Apparecchiature Elettrice ed Elettroniche – RAEE.

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Foto: iStock/mustafagull

Fonte: EdilTecnico

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