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1 Aprile 2022

Caro materiali: gli aumenti rilevati dal MIMS nel secondo semestre 2021

Caro materiali secondo semestre 2021

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili rileva i nuovi aumenti dei materiali (in riferimento alla seconda metà dell’anno 2021) da tenere in considerazione per l’attuazione delle compensazioni alle imprese che effettuano lavorazioni nel settore opere pubbliche.

Gli aumenti dei prezzi rilevati per il primo semestre 2021 sono stati resi noti con il d.M. 11 novembre 2021 e relativi allegati oltre alla Circolare 25 novembre 2021 del MIMS. 

Il prossimo passaggio prevede ulteriori decreti con gli scostamenti percentuali dei prezzi dei materiali da costruzione per il secondo semestre del 2021 e il primo semestre del 2022.

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In rete sta già circolando la tabella non ufficiale (bisognerà attendere l’approvazione da parte della maggioranza della Commissione e la pubblicazione del Decreto) con gli aumenti di prezzo registrati per i 56 prodotti edili e a differenza di quella relativa al primo semestre 2021, solo tre materiali su 56 restano sotto la soglia dell’8%.

Ricordiamo che la percentuale dell’8% rappresenta un valore di riferimento rispetto al quale, se registrato un aumento, scatta la compensazione.

Vediamo nel dettaglio quali sono i materiali che hanno subito gli aumenti maggiori.

Leggi anche l’articolo: Compensazione caro materiali: ok agli aiuti a lavori terminati ma con atto di collaudo non approvato e guarda il video-corso gratuitoCompensazione prezzi dei materiali nelle opere pubbliche, criteri e procedure

Rincari più alti per acciaio e legno

Per il primo semestre 2021 sono stati rilevati aumenti oltre l’8% per 36 materiali su 56, mentre dalla nuova tabella emerge un incremento del numero dei materiali edili soggetti al rincaro. Infatti per il secondo semestre 2021 i materiali, che superano la percentuale che dà diritto alla compensazione, sono 53 su 56.

Il MIMS ha reso noto che la variazione percentuale media dei 56 materiali, in riferimento al secondo semestre 2021, è pari al 36% mentre per il primo semestre si aggirava attorno al 19%.

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I più colpiti sono i prodotti realizzati con legno e acciaio (rispetto alla media del 2020):

  1. Nastri in acciaio per manufatti e per barriere stradali, anche zincati +113,85%
  2. Lamiere in acciaio zincate per lattoneria (gronde, pluviali e relativi accessori) +85,76%
  3. Lamiere in acciaio “Corten” +84,27%
  4. Ferro – acciaio tondo per cemento armato Kg + 72,25%
  5. Rete elettrosaldata + 71,80%
  6. Laminati in acciaio profilati a freddo +75,98%
  7. Lamiere in acciaio di qualsiasi spessore lisce, piane, striate + 75,42%
  8. Travi laminate in acciaio di qualsiasi tipo e spessore per impieghi strutturali e per centine +66,47%

Non subiscono aumenti oltre l’8%:

  1. Sabbia
  2. Pietrisco per calcestruzzi
  3. Misto (granulometrico) stabilizzato

Come ottenere le compensazioni? Leggi qui

Risorse non utilizzate per il primo semestre dirottate sul secondo

Sul tema si è espresso il Ministro Giovannini: “sulla base dei dati provvisori finora elaborati, si nota una netta accelerazione dei prezzi dei materiali di costruzione nel secondo semestre del 2021. In particolare: la variazione percentuale media dei 56 materiali inseriti nel paniere è pari al 36%; per la quasi totalità dei materiali la variazione è superiore all’8 per cento (pre-condizione per essere oggetto di compensazione); per circa i due terzi dei materiali la variazione è stata superiore al 20%”. 

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Sulla disponibilità dei fondi, il ministro del MIMS ha dichiarato che circa la metà delle risorse del primo semestre non sarà utilizzata, pertanto i fondi rimanenti verranno dirottati sul secondo.

Ricordiamo che con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n.67 del 21 marzo, il Decreto n.21/2022 detto anche Ucraina-Bis, sono stati stanziati 320 milioni in più per le compensazioni, per l’anno 2022, legate all’aumento prezzi materiali in edilizia.

Per l’anno 2022, le compensazioni che verranno calcolate dal 27 gennaio 2022 (data di entrata in vigore del d.l. 27 gennaio 2022, n.4) fino al 31 dicembre 2023 definiranno solo i materiali da costruzione che abbiano subito variazioni in aumento o in diminuzione del 5%.

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Foto:iStock.com/scotto72

Fonte: EdilTecnico

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