Falso allarme! Nei giorni scorsi si è parlato di una riforma del Catasto subito smentita da Laura Castelli, in commissione Finanze della Camera il 22 settembre scorso, rispondendo all’interrogazione n. 5-06700 Osnato, durante la quale sono stati chiesti chiarimenti in merito all’ipotesi della riforma del catasto.
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La viceministra dell’economia e delle finanze ha precisato che l’unico intervento in corso è l’attivazione su tutto il territorio nazionale del Sistema Integrato del Territorio – SIT, la nuova piattaforma digitale dell’Agenzia delle Entrate che consentirà la conservazione degli atti e degli elaborati catastali.
Le indiscrezioni infondate, parlavano di un aggiornamento degli archivi catastali e di una revisione del valore degli immobili, delle categorie e del passaggio dai vani ai metri quadri.
Si sarebbe trattato di una riforma importante che ha aperto il dibattito politico, ma fortemente voluta dagli organismi internazionali (dalla Commissione europea all’Ocse) per rispondere all’esigenza di affrontare problemi di equità di un sistema che inquadra diversamente gli immobili attribuendo valori fiscali non sempre equi. Ne avevamo parlato in questo articolo > Addio ai vani? Ecco cosa cambia con la riforma Catasto
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Per adesso la novità è il SIT
Da febbraio 2021 è iniziata la graduale attivazione su tutto il territorio nazionale (ad eccezione di Trento e Bolzano dove la delega è delle province autonome) del SIT, disciplinato dal provvedimento n. 20143 del 26 gennaio scorso.
Il SIT è la nuova piattaforma digitale dell’Agenzia delle Entrate nella quale saranno conservati gli atti e gli elaborati catastali. Si tratta dell’unico intervento che interessa il sistema Catasto, confermato da Castelli che ha invece smentito qualsiasi altro provvedimento in ambito. Ne avevamo parlato meglio in > Catasto: nasce il nuovo SIT, di cosa si tratta?
Marco Osnato (FdI), che ha firmato l’interrogazione, si è dichiarato “soddisfatto e rassicurato della conferma ricevuta dalla rappresentante del Governo circa il fatto che non sia attualmente in corso alcun intervento di riforma del catasto. In tal modo il Governo non fa che rispettare la posizione di contrarietà del Parlamento ad una revisione in tal senso, emersa chiaramente nel corso dell’indagine conoscitiva sulla riforma del sistema fiscale svolta dalle Commissioni Finanze della Camera e del Senato”.
Osnato ha poi sottolineato quindi “l’elevato livello già raggiunto dalla tassazione immobiliare in Italia e l’importanza del settore edile come volano per la ripresa dell’economia. Ha auspicato infine che le voci di una riforma vengano smentite in ogni occasione per evitare di creare sconcerto tra i cittadini”.
Riforma schivata? Una riforma di cui si parla già da tempo, ma mai andata in porto, perché la riforma del catasto divide partiti e parti sociali. In attesa di novità consigliamo anche la lettura di > Cartografia catastale, fruizione più semplice e geolocalizzazione
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