Ancora una novità sul tema bonus edilizi. Dal prossimo anno per gli appalti oltre i 516.000 euro scatta l’obbligo di chiedere alle imprese certificazione SOA, finora prevista solo per gli appalti pubblici e per i lavori di ricostruzione nelle aree colpite dai terremoti.
La certificazione, regolamentata dal codice degli appalti pubblici attesta capacità economica e tecnica dell’impresa in riferimento ai lavori da eseguire.
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Le novità in un emendamento al decreto Ucraina bis che sta per essere approvato dal Senato.
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Certificazione e appalti pubblici
La certificazione SOA è un documento obbligatorio per la partecipazione a gare d’appalto per l’esecuzione di appalti di lavori pubblici di importo superiore ai 150.000 euro.
La certificazione, rilasciata da organismi vigilati dall’ANAC, Autorità Nazionale Anticorruzione, garantisce il possesso da parte dell’impresa del settore delle costruzioni dei requisiti previsti in riferimento a capacità economica rapportata all’ammontare dei lavori che dovranno eseguire, idonea attrezzatura tecnica, esperienza nello stesso settore, direttore dei lavori in possesso di qualifiche professionali specifiche e di esperienza come responsabile del cantiere.
Si tratta in sostanza di un sistema che punta assicurare che le opere pubbliche sia no affidate solo ad imprese affabili sotto tutti i punti di vista.
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Intervento antitruffe
L’estensione del sistema di certificazione agli appalti privati a partire dai cantieri Superbonus era stata richiesta ne mesi scorsi dall’ANCE. Considerando anche che la SOA è già richiesta alle imprese che lavorano alla ricostruzione delle zone terremotate, interventi per i quali è previsto un contributo pubblico, l’ANCE riteneva che questa potesse essere una buona soluzione antitruffe.
Alla fine a quanto pare il parlamento si è convinto, anche se quasi fuori tempo massimo per il Superbonus. Il nuovo obbligo scatta infatti dal 1° gennaio 2023, e per i primi sei mesi potranno lavorare anche le imprese che hanno solo fatto richiesta ma non ancora ottenuto la certificazione.
Da luglio in poi, invece, il certificato dovrà già essere pronto. In ogni caso sono esclusi i lavori già avviati in precedenza.
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Interessati tutti i bonus casa
I nuovi obblighi riguardano comunque tutti i lavori edilizi e non solo il Superbonus, ma solo quando l’importo supera i 516.000 euro.
Confartigianato e Cna hanno criticato l’estensione dell’obbligo di qualificazione SOA in quanto escluderebbe di fatto dai lavori di riqualificazione le imprese che non lavorano per gli appalti pubblici e quindi soprattutto le piccole imprese. Il codice degli appalti, però, in merito alla certificazione SOA prevede che le imprese che non dispongono singolarmente dei requisiti speciali di qualificazione richiesti in merito alla capacità economica relativa a quel determinato ammontare dei lavori possano ottenere l’appalto costituendo un consorzio o un raggruppamento temporaneo di imprese, a patto di rispettare la soglia minima dei requisiti richiesti dalle norme.
Di fatto, quindi, sarà comunque possibile partecipare anche ai grandi appalti che viste le cifre in gioco non potranno che riguardare i condomini.
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Foto:iStock.com/Paul Bradbury