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22 Luglio 2021

Bonus 50 restauro. Guida all’agevolazione per gli immobili storici tutelati

Bonus 50 restauro

Il Bonus 50 restauro prevede un credito d’imposta finanziato con 2 milioni di euro fino al 2022, di cui 1 milione per il 2021 e 1 milione per il 2022. Il fondo, istituito con la legge di conversione al Decreto Sostegni Bis, è per il restauro e per altri interventi conservativi sugli immobili di interesse storico-artistico.

La misura fa parte di una serie di novità introdotte dal provvedimento normativo. Qui abbiamo spiegato nel dettaglio quali sono >> Sostegni Bis: novità su bonus restauro, aiuti professionisti, rincaro materiali e Mobility Manager

Vediamo nel dettaglio chi può beneficiare del Bonus 50 restauro e come funziona la detrazione, in attesa di più dettagliate indicazioni che saranno contenute in un decreto attuativo del Ministero della Cultura, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze che andrà a stabilire i criteri e le modalità di gestione e di funzionamento del Fondo, nonché le procedure per l’accesso alle sue risorse.

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Bonus 50 restauro. I beneficiari

Tra i beneficiari rientrano le persone fisiche che detengono, al di fuori dell’esercizio di impresa, gli immobili di interesse storico e artistico, tutelati ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 42/2004).

Per chi ne ha diritto sarà riconosciuto un credito di imposta per le spese sostenute nel 2021 e nel 2022 per la manutenzione, la protezione ed il restauro di tali immobili.

Il Bonus 50 restauro è valido per interventi conservativi e di ristrutturazione realizzati su immobili di interesse storico e artistico soggetti alle disposizioni di tutela previste dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.

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Bonus 50 restauro. Cessione del credito e cumulabilità

Il credito di imposta è riconosciuto nella misura massima del 50%, per un importo massimo di 100mila euro, ed è utilizzabile in compensazione. Nel Sostegni Bis si legge che il credito d’imposta spetta a condizione che l’immobile non sia utilizzato nell’esercizio di impresa.

>> Bonus edilizia, sconto o cessione credito: istruzioni

A differenza del bonus ristrutturazioni, il bonus 50 restauro consiste in una detrazione fiscale da ripartire in 10 anni. Per chi può utilizzare tale credito in compensazione potrebbe quindi risultare più conveniente questo bonus rispetto al bonus ristrutturazioni. Attenzione, non vanno confusi i due bonus. Qui spieghiamo bene come funziona il bonus ristrutturazione che consiste in una detrazione Irpef del 50% per i lavori edili effettuati in casa >> Bonus Ristrutturazione al 50% (ancora) per tutto il 2021

Trattandosi di un credito d’imposta è probabile che il suo utilizzo possa essere quello della compensazione nel Modello F24 oppure della cessione a soggetti terzi, inclusi la stessa impresa che esegue i lavori e inclusi istituti di credito e finanziari.

Difatti, nel Ddl Sostegni Bis si legge che i beneficiari del credito di imposta possono scegliere tra l’utilizzo diretto del credito e la cessione.

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Bonus 50 restauro. Gli interventi ammessi

Il Fondo agevola gli interventi di restauro e conservativi sugli immobili di interesse storico e artistico.

Per restauro, così come previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, si intende l’intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all’integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali.

Nel caso di beni immobili situati nelle zone dichiarate a rischio sismico in base alla normativa vigente, il restauro comprende l’intervento di miglioramento strutturale, ovvero quegli interventi atti ad aumentare la sicurezza strutturale preesistente,
senza necessariamente raggiungere i livelli di sicurezza fissati al § 8.4.3 delle NTC 2018.

>> Messa in sicurezza, miglioramento e adeguamento sismico: differenze

Gli interventi di manutenzione e restauro su beni culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici sono eseguiti in via esclusiva da coloro che sono restauratori di beni culturali ai sensi della normativa in materia.

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Foto:iStock.com/Nicola Forenza

Fonte: EdilTecnico

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