Con UpDATe si fa un grosso passo in avanti verso la digitalizzazione della pubblica amministrazione. L’Agenzia del Demanio ha fino ad ora bandito 110 gare in Building information modeling e la si può considerare pioniera tra le pubbliche amministrazioni per aver richiesto l’uso della tecnologia BIM nelle gare di progettazione.
L’Agenzia del Demanio, inoltre, sta lavorando alla creazione del fascicolo digitale utile per raccogliere tutti i dati e i modelli tridimensionali, ovvero le informazioni riguardanti gli immobili pubblici. Senza utilizzare materiale cartaceo.
L’obiettivo è quello di censire il patrimonio immobiliare dello Stato e disporre di una piena conoscenza tecnica dei beni gestiti.
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Cosa è la piattaforma UpDATe?
Vediamo di cosa si tratta e perché rappresenta un salto in avanti nella gestione documentale.
Attraverso la piattaforma vengono messe a disposizione informazioni, dati e modelli tra tutti gli attori del processo mediante una struttura articolata in quattro spazi virtuali che ricalcano le fasi di elaborazione del servizio.
Il Demanio spiega che grazie alla piattaforma BIM Demanio UpDATe, sviluppata internamente, sarà quindi possibile ottenere informazioni complete, fruibili e aggiornabili durante le diverse fasi di vita del bene.
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Il Demanio punta alla completa digitalizzazione con il fine di dematerializzare totalmente il processo di consegna degli elaborati.
Il direttore del Demanio, Antonio Agostini, ha dichiarato:
«Nel 2020, all’interno dell’Agenzia ho istituito il Nucleo Opere Digitali (NOD), una struttura trasversale che ha la responsabilità della gestione del processo BIM e del coordinamento dei referenti territoriali. Tramite il consolidamento del processo di digitalizzazione, negli ultimi anni l’Agenzia ha pubblicato 110 gare BIM, digitalizzando secondo lo standard aziendale più di 1.800 fabbricati per un valore di oltre 200 milioni di euro…Mi auguro che questa tecnologia possa anche contribuire a sostenere il piano Italia Digitale 2030, presentato nell’ultimo Cdm dal Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale Vittorio Colao, per offrire servizi e definire politiche pubbliche basate su dati aggregati e tempestivamente aggiornati».
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BIM e pubblica amministrazione: una sfida da vincere
Come scrivono Edoardo Accettulli e Pietro Farinati nel volume Il BIM per la pubblica amministrazione edito da Maggioli Editore, fra i numerosi vantaggi che le pubbliche amministrazioni trarrebbero dall’utilizzo del BIM, in virtù della migliore gestione del processo e controllo di tempi e costi, va considerata come estremamente importante una forte valenza in ambito anticorruzione.
Portato a regime il BIM potrebbe essere di traino per il rilancio del settore delle costruzioni, ma anche fonte di grande risparmio sugli appalti pubblici.
Le statistiche parlano infatti di una riduzione dei costi fino al 20%. Ottimizzando il processo riduce gli sprechi. Simulando la costruzione riduce gli errori progettuali, elimina drasticamente il numero di varianti in corso d’opera, offre certezza di tempi e costi. Il controllo del processo è una delle funzioni più importanti del BIM.
Consente di simulare e quindi valutare tutte le fasi, scoprire e risolvere conflitti o errori progettuali sul modello digitale, non sul cantiere come avviene con il metodo “tradizionale”. Tutto questo ha maggiore valore per le stazioni appaltanti perché consente di indire la gara d’appalto avendo simulato, valutato ed eventualmente corretto il progetto.
Ulteriori vantaggi offerti dal BIM sia in sede di gara, sia in fase di esecuzione lavori possono essere:
- supporto alle decisioni: il BIM si presta all’analisi e studio di diverse alternative, agendo sui parametri è possibile confrontare più soluzioni, funzionalità, ambiti, tempi, costi ecc. Può essere di grande utilità come supporto alle decisioni in sede di gara in caso di offerta economicamente più vantaggiosa;
- quantità: il BIM consente una rapida estrazione delle quantità, funzione quanto mai utile in fase di offerta, come in fase di acquisti durante la realizzazione dell’opera;
- pianificazione: collegato il cronoprogramma al modello BIM è possibile simulare la fase di costruzione 4D, di tutto l’edificio, come di una singola parte o disciplina per studiarne l’impatto sul processo;
- stima dei costi: collegando i costi agli elementi, può essere ottenuto quello che in gergo BIM è il 5D, ovvero la simulazione dei costi nel tempo. Le simulazioni 5D permettono lo studio dei costi durante l’intero processo, simulando condizioni differenti, imprevisti, anticipi o ritardi;
- costruzione: il piano di sicurezza può essere sviluppato a partire dal modello BIM, che contiene già tutti i dati necessari. Sarà possibile simulare tutto il cantiere, controllare le sequenze di installazione dei componenti, la pianificazione della produzione, gestire le revisioni di costruibilità e visualizzare lo stato di costruzione.
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Il BIM per la pubblica amministrazione
Edoardo Accettulli, Pietro Farinati, 2020, Maggioli Editore
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Mario Dejaco, Fulvio Re Cecconi, Sebastiano Maltese, 2017, Maggioli Editore
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