Il WWF esprime grande e sentita solidarietà alle persone nuovamente colpite da un’alluvione in Emilia Romagna e nelle Marche. Accanto alla partecipazione per i grandi problemi che la cittadinanza si trova di nuovo ad affrontare, però, il WWF vuole rimarcare l’assoluta assenza dei necessari atti politici e operativi per adeguare il Paese alla nuova realtà climatica, sia nella mitigazione –abbattimento emissioni- sia nell’adattamento.
In Romagna si è ripetuto in due anni un disastro che una volta si riproponeva dopo secoli, dimostrando ancora una volta, e non se ne sentiva il bisogno, che siamo in un nuovo clima.
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FORMATO CARTACEO
La sicurezza dei ponti stradali esistenti
L’approvazione ad aprile 2020 delle Linee Guida per la verifica e il monitoraggio dei ponti stradali esistenti impegna le amministrazioni, gli enti gestori e i professionisti a fare un balzo in avanti per il miglioramento del nostro patrimonio infrastrutturale.Un testo all’avanguardia che va dalla conoscenza al monitoraggio passando per le normative tecniche, con analisi multilivello per tenere conto anche di parametri sociali ed economici. Uno strumento fondamentale per aumentare la conoscenza, la consapevolezza e aiutare nelle scelte, necessarie e spesso coraggiose, sui nostri ponti esistenti.Il volume è corredato dal testo integrale delle Linee Guida del Consiglio superiore dei lavori pubblici comprensivo di indice sistematico, inoltre, associato al manuale vengono fornite le schede editabili in formato Excel relative all’allegato B (schede ispezione ponti di livello 1).Andrea BarocciIngegnere, fondatore di IDS-Ingegneria Delle Strutture, si occupa di strutture e rischio sismico sia in ambito professionale che come componente di Organi Tecnici, Comitati, Associazioni. Autore di pubblicazioni in materia e docente in numerosi corsi e seminari. Le schede allegate in Excel sono state realizzate da Matteo Vandi, laureato in Ingegneria civile, con una predisposizione sviluppata durante il percorso di studi per le strutture e ponti e una particolare attitudine al calcolo automatico.
Andrea Barocci | Maggioli Editore 2020
Piano nazionale di Adattamento: che fine ha fatto?
Il Piano nazionale di Adattamento è stato approvato alla fine dello scorso anno. Nel dicembre dello scorso anno, il Ministro Pichetto ha meritoriamente accelerato la conclusione di un iter che pareva infinito, anche se il Piano stesso è carente sotto due aspetti fondamentali: non individua né le priorità, né le fonti di finanziamento.
Dopo di che il Piano è stato messo in un cassetto e non è entrato nelle priorità del Governo, anche in vista della prossima legge finanziaria: la classe dirigente, anche industriale, sembra invece molto più attratta dalle grandi opere inutili, dal nucleare al Ponte sullo Stretto. Eppure, oggi il cambiamento climatico mette a rischio proprio l’economia, oltre alla vita e i beni delle persone, come dimostra anche un recente studio pubblicato su Nature * che quantifica le perdite di PIL legate al solo innalzamento del livello del mare nelle due regioni (oggi) motore dell’economia, evidenziando che l’Italia rischia di essere uno dei Paesi maggiormente colpiti.
Si rischia addirittura un calo del PIL del – 20.84% in Veneto e del -10,16% in Emilia Romagna entro il secolo.
Certo, in Romagna alcuni interventi per l’emergenza sono stati effettuati, tant’è che una quantità d’acqua pari o superiore a quella dello scorso anno ha provocato meno danni alle persone (sulle cose è ancora presto per dirlo). Purtroppo la Regione continua a gestire i corsi d’acqua con interventi di manutenzione totalmente inadeguati e spesso controproducenti, come il WWF da anni denuncia. Si interviene ancora e soprattutto a seguito delle emergenze, mancano prevenzione e pianificazione e soprattutto gli strumenti necessari, come ad esempio i Programmi di gestione sedimenti, previsti per legge, mancano per quasi tutto il territorio (c’è praticamente solo per il Po), peraltro previsti per legge.
Così i problemi strutturali sono rimasti tutti, perché adattarsi vuol dire cambiare per essere preparati a una nuova realtà. E invece si continua, con limiti sempre più evidenti, a misurarsi con l’emergenza. Nel 2023, poi, il Governo aveva promesso rimborsi del 100% ai cittadini: questi rimborsi non sono arrivati affatto e la maggior parte degli alluvionati ha potuto contare solo sulla società civile e il supporto locale.
Necessario applicare il Piano di Adattamento e Piani strategici locali
Il WWF chiede che sia dia immediatamente applicazione al Piano di Adattamento, sia varando subito gli organismi di governance e di attuazione, inclusi quelli di partecipazione, sia prevedendo un piano di stanziamenti adeguati nella ormai prossima finanziaria. Inoltre è indispensabile avviare Piani strategici locali di adattamento.
Altrettanto vitale prevedere i finanziamenti per la neutralità climatica, se le emissioni continueranno a salire, rischiamo di non riuscire a gestire i cambiamenti del clima. L’Italia non può scegliere il passato, semplicemente perché esso non esiste più: deve investire nel pensare alla nuova realtà climatica, cercando la strada per la prosperità e un’economia fiorente nelle nuove condizioni.
Comunicato stampa WWF Italia